LA STORIA
IL SACRARIO
Sorge sulla sommità del massiccio del Grappa a quota 1776 m. s.l.m. Fu costruito nel 1935, su progetto dell’architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni. Il corpo centrale del monumento, dove sono custoditi i resti mortali di 12615 Caduti, di cui 10332 ignoti, è costituito da cinque gironi concentrici, ciascuno alto quattro metri e circoscritto da un ripiano circolare largo dieci. Le spoglie dei Caduti identificati sono disposte in ordine alfabetico e custodite in loculi individuali, coperti da lastre di bronzo. Quelle dei 10332 ignoti sono raccolte in urne comuni più grandi, che si alternano alle tombe singole. Sulla sommità del monumento sorge un sacello, Santuario della Madonnina del Grappa.
Dal piazzale del tempietto si snoda, in pietra squadrata del grappa, la via eroica, che corre per 250 metri fino al Portale Roma, tra due file di cippi di pietra sui quali sono scolpiti i nomi delle località legate ai più famosi fatti delle battaglie del grappa. Tra il 4° e il 5° girone, in posizione centrale, cè la tomba del generale Giardino, che prima di morire aveva espresso la sua volontà di essere sepolto lassù tra i suoi soldati. La Madonnina del Grappa, benedetta dal cardinale Sarto, poi Papa Pio X. Ora è meta di devoto pellegrinaggio la prima domenica di Agosto. Il portale Roma che sorge al termine della via Eroica è stato progettato e costruito dall’architetto Alessandro Limongelli. Sopra al portale Roma è stato ricavato un osservatorio dal quale è possibile osservare l’ampio panorama circostante e i punti di maggiore interesse storico. Nel settore a nord-est del Portale Roma, sono state riunite le spoglie di 10295 caduti austro-ungarici.
PRINCIPALI AVVENIMENTI BELLICI SUL FRONTE DEL GRAPPA
Con la rottura del fronte italiano a Caporetto il Monte Grappa divenne prima linea del settore montano tra Brenta e Piave. Le truppe italiane dopo una drammatica ritirata giunsero sul grappa stremate pervennero sulla nuova linea stremate e logorate, ma si prodigarono alacremente per costruire una nuova barriera difensiva. La conquista del Grappa, infatti, avrebbe consentito agli austro-ungarici di dilagare nella pianura veneta.
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